Ragusa Ibla, connubio tra arte storia e tradizione
Risorta dalle ceneri del terremoto dell’11 gennaio del 1693 che rase al suolo molte citta della Sicilia sud – orientale, oggi Ragusa Ibla rappresenta la parte più antica del comune capoluogo.
Dopo il terremoto, infatti, la città fu ricostruita in parte sullo stesso sito ed in parte sulla collina del Patro (quartiere San Giovanni). Sebbene le due aree hanno quale comune denominatore il “Barocco”, in fase di ricostruzione, a differenza della nuova Ragusa, Ragusa Ibla mantenne il sistema viario medievale. Quest’ultimo caratterizzato da vicoli stretti che percorrono tutto il sentiero che porta nella parte alta del colle. Scelta, questa, dettata dall’antica classe nobiliare (noblesse de robe) che voleva dimostrare concretamente il proprio potere. Anche attraverso la posizione delle proprie abitazioni.
La creazione delle due aree permise così di soddisfare le esigenze di entrambe le classi egemoni dell’epoca. Rappresentate appunto dall’antica nobiltà e dalla nuova classe di nobili (noblesse d’affaires), costituita da ricchi proprietari terrieri. La nuova classe di nobili, acquistava titoli grazie a lasciti, donazioni e fondazioni di Chiese e Opere Pie. E questo spiega la presenza massiccia di Chiese a Ragusa Ibla. Tra il 1644 e il 1647 se ne contavano più di 40, a fronte di una popolazione di circa 15.000 abitanti.
A rendere ancor più suggestiva la visita di Ragusa Ibla è quella strana sensazione che vi pervade l’anima e vi da quasi l’idea di essere seguiti da sguardi indiscreti.
In alto, sui balconi e nelle facciate dei palazzi, noterete volti di uomini e di mostri. Sono maschere di pietra, abilmente lavorate dalla manodopera locale. Il loro sguardo vi sembrerà a volte sfuggente, ma molte altre volte vi indicherà il sentiero da percorrere.
Lasciatevi condurre senza esitazione nell’ immaginario viaggio che gli artisti di questa splendida città hanno scelto per voi. Perdetevi tra i vicoli senza timore, ogni angolo nasconde una perla che aspetta solo di essere scoperta.